Dal teatro al cinema. Nel 1943 Totò recita in Due cuori fra le belve noto anche come “Totò nella fossa dei leoni”, film di Giorgio Simonelli. Nella nera Africa, tra i cannibali, Totò porta con sé la sapienza del Barbanera. Conosciuta l’ora di un’eclisse solare, finge di avere il potere magico di oscurare il sole. L’astuzia lo salva dalla morte e gli procura gloria tra i selvaggi. 

Dopo oltre mezzo secolo un’altra “scrittura” per il Barbanera giunge nel 1997 da uno dei più significativi registi italiani del secondo Novecento, Pupi Avati. Nel film Il testimone dello sposo, Barbanera “compare” a fianco di Diego Abatantuono e Inés Sastre. Alla festa di nozze allestita in una grande villa di campagna proprio al cadere dell’ultimo giorno dell’anno e del secolo, l’Almanacco Barbanera figura tra i regali di buona fortuna.

È il 1992 quando il celebre disegnatore Bonvi, padre della fortunata serie Sturmtruppen – primo fumetto italiano realizzato nel formato a strisce giornaliere – dedica proprio a Barbanera un’uscita. Si intitola Barbaneren Sturmtruppen. Tutto l’anno che verrà minuten x minuten, con previsioni ironiche sul nuovo anno.