Ecologista e attivista, scienziata e filosofa, Vandana Shiva è una delle più autorevoli voci al mondo in difesa della natura e della sua biodiversità. Ha fondato nel 1991 Navdanya – Nove Semi – per un nuovo equilibrio del Pianeta secondo principi di responsabilità ecologica e giustizia economica.
Grazie a lei espressioni come democrazia della terra e biodiversità sono entrate nel nostro tempo. Oggi è in atto la campagna “Salviamo i nostri semi”.
Sì, perché dai semi dipende la vita sulla Terra e l’esistenza stessa del Pianeta. Dobbiamo difendere la libertà dei semi, che è libertà del cibo ed è democrazia della terra. Mi riferisco alla libertà delle persone di vivere e di avere la proprietà dei propri mezzi di sussistenza, di avere accesso alle risorse vitali come i semi, il cibo, l’acqua e la terra. Il vecchio modello economico, basato sulla privatizzazione dei beni comuni, dei semi e delle conoscenze, ha portato la crisi ecologica e una profonda crisi economica.
Colpa della globalizzazione?
La globalizzazione è una sorta di imperialismo globale, una forma di dominio sulle produzioni e sui commerci che penalizza i Paesi poveri e violenta i luoghi e le diversità ambientali e culturali. Noi non siamo solo consumatori. Secondo un antico concetto indiano apparteniamo alla famiglia della Terra insieme ad animali, alberi, fiumi, montagne, farfalle. Siamo in relazione l’uno all’altro e dobbiamo tenerne conto.
Lei appoggia il Rinascimento di un’agricoltura sostenibile contro gli Ogm, il cibo geneticamente modificato…
Ci dicono che gli Ogm salveranno il mondo dalla fame. Non è così. I semi brevettati dalle multinazionali sono sterili e costringono gli agricoltori ogni anno all’acquisto. Gli Ogm non risolvono nulla.Dicono che non sono attaccati da parassiti e infestanti, invece producono super parassiti e super infestanti. La biodiversità, che è invece lo strumento per battere la fame, sarà spazzata via insieme all’agricoltura biologica. La soluzione è la biodiversità, è la sovranità dei semi, è la capacità di ogni agricoltore di riprodurre i propri semi, integrare il sapere scientifico e quello tradizionale, riportando uomo e natura al centro.